Via del Corso (l’antica via Lata), è una delle più rinomate vie di Roma. Luogo di incontro, per i giovani (in special modo il sabato pomeriggio) o per lo shopping sfrenato, Via del Corso e le sue traverse (Via Condotti, via Frattina), offrono una grande varietà di negozi di tutti le migliori firme nazionali e internazionali. Da qui si può arrivare a Piazza di Spagna, prendendo una delle storiche traverse, oppure, percorrendo l’intera via, a Piazza del Popolo.
Il nome deriva dalle corse dei cavalli barberi, inaugurate nel quattrocento da Papa Paolo II Barbo, che vi si tenevano durante il Carnevale romano. Poi c’erano anche le corse a piedi per tutte le categorie: bambini, vecchi, etc.
Si dice che al tempo dei Papi la pavimentazione di questa strada venne fatta con i proventi delle tasse pagate dalle prostitute, dette anche ‘donne curiali’, come pure le spese per selciare piazza del Popolo. Infatti Alessandro VI usò i proventi d’una tassa imposta ai gestori di bordelli. L’uso di destinare a lavori d’utilità pubblica le tasse sulle meretrici risaliva al tempo di Settimio Severo.
Isola pedonale fino a Via del Parlamento, è caratterizzata da circa un chilometro di vetrine, scandite dalla presenza di palazzi rinascimentali, settecenteschi, la Galleria Alberto Sordi, e da alcune chiese di rilievo. A lato opposto la galleria abbiamo Piazza Colonna che prende il nome dalla Colonna di Marco Aurelio che qui sorgeva sin dall’antichità, e che dà il nome al rione omonimo, Rione Colonna, di cui la piazza fa parte. In cima alla colonna era situata la statua di bronzo di Marco Aurelio, che fu distrutta nel Medio Evo. Nel 1589 papa Sisto V fece sistemare sulla sommità della colonna la statua in bronzo di San Paolo. Nel lungo nastro spiraliforme che avvolge la Colonna sono narrati gli episodi principali delle guerre condotte dall’imperatore dal 172 al 175 d.C. All’interno della Colonna è stata ricavata una scala a chiocciola formata da 203 gradini e illuminata da 56 feritoie. Davanti alla colonna, si trova l’entrata di Palazzo Chigi. già sede dell’ambasciata dell’Impero Austro-Ungarico ed oggi sede del Consiglio dei Ministri. Alla sinistra di questo si trova Palazzo Wedekind, storica sede del quotidiano ‘Il Tempo’, che presenta un porticato formato da colonne ioniche originarie dell’anticaVeio. Sempre su Via del Corso troviamo la Chiesa di Gesù e Maria, progettata dal Maderno nel 1633, che ospita all’interno i dipinti di Giovanni Lanfranco e Giacinto Brandi. La Chiesa di San Giacomo, iniziata da Francesco da Volterra nel 1592 e completata da Carlo Maderno nel 1600. Non molto distante sulla destra incontriamo l’imponente Chiesa dei Ss.Ambrogio e Carlo al Corso iniziata da Onorio Longhi nel 1612 e terminata nel 1672. La cupola, tra le più grandi della città, è opera elegantissima di Pietro da Cortona (1688). All’interno il dipinto dei santi fu realizzato da Carlo Maratta, riferimento artistico per il Settecento romano, mentre le volte furono affrescate da, Giacinto Brandi, importante autore del 1600. Usciti dalla chiesa in pochi minuti si raggiunge il Museo del Corso, sede di numerose e importantissime mostre.