Basta poco per percepire le magie di Roma: basta passeggiare a notte fonda, verso l’alba, per le strade dei deserti borghi romani, per sentire che quella porta socchiusa, quella finestra mal illuminata, quel rumore soffuso in lontananza, non son altro che manifestazioni reali di entità che appartengono ad un mondo impalpabile, privo di corpo, ma non di vita, non di storia, ne’ di ricordi.
Un brivido di paura ha scosso la vostra tranquillità nel leggere queste parole? Certo, è normale…non per noi romani però! Scettici, scanzonati, sorridiamo al sentir raccontare i misteri che circondano la Città Eterna, forse abituati a vivere in questo clima mistico, soprannaturale di antichi palazzi e vicoli bui. Di leggende ce ne sono! Ogni zona di Roma può vantare il suo “spirito” personale.
A Vigna Clara pare abbia fissa dimora un fantasma, medico del 600 che manifesta la sua presenza battendo colpi, dando consigli su come curarsi, presentandosi sotto forma di luce con una sagoma di giovanotto, ed un animo spiritoso.
In zona Prati sono due bambini in tenera età, morti agli inizi dell’ 800 a causa di un’epidemia, a farla da padroni. Inoltre nella chiesa dedicata al Sacro Cuore del Suffragio pare siano frequenti le apparizioni di anime del purgatorio…spesso per chiedere aiuto!
Fantasmi “buoni”, dunque, questi di cui vi ho parlato…ma si racconta di altri più “bricconcelli”…
In centro, in un attico a Via XX Settembre, suole far visita un vecchietto asociale e dispettoso: spaventa le signore, ride, con quella risata da film horror che tutti temiamo di sentire prima o poi intorno a mezzanotte, e ne combina di tutti i colori ai padroni di casa, lanciando e spostando oggetti (persino le coperte nel sonno!!).
Numerosi i fantasmi che abitano nei pressi delll’Augusteo, quelli che abitano i dintorni della Porta fatta costruire da Alessandro VI di Borgia, e numerosi quelli famosi grazie a libri, film (è noto il film di Antonio Pietrangeli “Fantasmi a Roma”) e giornali.
Nel libro di G. Vigolo “Le notti romane” si racconta di una donna vissuta nel 600, certa Costanza de Cupis (un nome adatto per uno spirito non credete?!), famosa per la perfezione delle sue mani, tanto vanitosa da farne fare un calco nel gesso da far rimirare alla gente (e quanta andava a mirare cotanto splendore!), alla quale fu predetto il taglio della mano sinistra. Il monito, ovviamente, si avverò e lei ne morì. Da allora nel suo palazzo, durante le notti di plenilunio, è possibile vedere il riflesso della sua pallida mano apparire su una delle finestre del suo palazzo.
Una vecchia Domenica del Corriere pubblicò un’altra storia ricca di mistero che ha come scenario il Teatro di Via Nazionale. Un giorno un tale salvò due vecchiette dall’investimento di un tram. Queste ultime, per riconoscenza, passarono con lui il pomeriggio offrendogli da bere. Che c’è di strano? Vedete, le due vecchiette erano morte investite dal tram qualche anno prima!
Storie di spiriti ed apparizioni ci vengono tramandate anche dalla tradizione, citiamo quelle di Beatrice Cenci su Ponte Sant’Angelo e la storia di Olimpia Maidalchini a Palazzo Pamphili, e dalla Roma dei Cesari, basta citare Cicerone che ne parla nel “Divinatione” e Tacito nelle sue “Storie”(…e lì non si trattava di fantasmi ne’ buoni, ne’ dispettosi: erano “spiriti del malaugurio”! In genere si presentavano, infatti, prima delle battaglie e quasi sempre per annunciare la morte!!)
I misteri di Roma non riguardano solamente i fantasmi…come potrebbe il diavolo non cercare la tentazione di qualche anima pura abitante proprio lì dove ha sede la Chiesa? Come potrebbe rinunciare alla possibilità di sedurre un anima candida e santa (e quindi estremamente pregiata!) che abita la città protetta dal suo acerbo nemico? Ed infatti…è ancora visibile in Santa Sabina l’impronta delle sue due dita diaboliche su di un blocco di basalto nero, che, essendo lui irritato dal non essere riuscito a corrompere l’anima di S. Tommaso, afferrarono per gettarglielo addosso…(e sì, ma lui era protetto da Dio e ne rimase illeso!).
Per finire questo breve (?) escursus nel paranormale lancio un monito a tutti i visitatori inesperti di Roma: un sortilegio è legato a Piazza Navona! Evitate di fare il giro della fontana andando verso destra (cioè in senso antiorario) insieme a consorte o fidanzato…e già perchè di lì a sei giorni lo perderete inesorabilmente!!!!